I discorsi di Osho

Meditazioni

D: Osho, quando tu lascerai il corpo, le tue tecniche di meditazione continueranno ad aiutare, come fanno adesso, la nostra crescita spirituale?

Osho:
Il mio approccio alla vostra crescita è essenzialmente quello di rendervi indipendenti da me. Qualunque tipo di dipendenza è una schiavitù, e la dipendenza spirituale è la peggiore fra tutte la schiavitù.
Ho fatto ogni sforzo per rendervi consapevoli della vostra individualità, della vostra libertà, della vostra totale capacità di crescere senza aiuto da parte di nessuno. La vostra crescita è qualcosa di intrinseco al vostro essere interiore: non proviene dall'esterno — non è un'imposizione, un compito, è una rivelazione. Tutte le tecniche di meditazione che vi ho dato non dipendono da me — la mia presenza o meno non farà alcuna differenza — dipendono da voi; perché funzionino è necessaria non la mia, ma la vostra presenza. Non è il mio essere qui, ma il vostro essere qui, il vostro essere nel presente, il vostro essere vigili e consapevoli che vi aiuterà. Capisco la domanda e la sua importanza. L'intero passato dell'uomo è, in modi diversi, la storia dello sfruttamento. E persino le cosiddette persone spirituali non hanno resistito alla tentazione di sfruttarvi. Fra cento maestri, novantanove hanno provato a obbligarvi a pensare che: "Senza di me non potrai crescere, non è possibile alcun progresso. Dammi tutta la tua responsabilità". Ma nel momento in cui tu dai tutta la responsabilità a un altro, senza saperlo stai dando via tutta la tua libertà. E tutti quei maestri, naturalmente, prima o poi dovevano morire, ma si lasciavano dietro una lunga fila di schiavi: cristiani, ebrei, indù, mussulmani. Cos'è questa gente? Perché qualcuno dovrebbe essere un cristiano? Sii un Cristo, se puoi essere qualcuno, ma mai un cristiano. Non vedi che è un'umiliazione definirti un cristiano... un seguace di qualcuno che morì duemila anni fa? L'umanità intera che segue un morto. Non è strano che i vivi debbano seguire chi è morto, che i vivi debbano essere dominati da chi è morto, che i vivi debbano dipendere dai morti e dalle loro promesse 'Torneremo a salvarvi'? Nessuno di loro è tornato a salvarvi. E infatti nessuno può salvare nessun altro: va contro le verità di base su cui si fondano libertà e individualità. Per quanto mi riguarda, io sto facendo ogni sforzo per rendervi liberi da tutti — me stesso incluso – per farvi percorrere da soli il sentiero della ricerca interiore. L'esistenza rispetta la persona che osa essere sola nella ricerca della verità. L'esistenza non ha alcun rispetto degli schiavi. Non meritano nessun rispetto: non hanno rispetto per loro stessi, come possono aspettarsi che l'esistenza sia rispettosa verso di loro? Perciò ricordate, quando me ne sarò andato, non perderete niente. Forse potrete acquisire qualcosa di cui siete totalmente inconsapevoli.
In questo momento sono disponibile per voi solo in un corpo: imprigionato in una certa forma, con certe fattezze. Quando me ne sarò andato... e dove potrei andare? Sarò qui... nel vento, nell'oceano; e se voi mi avete amato – se vi siete fidati di me – mi sentirete in mille modi. Nei vostri momenti di silenzio, all'improvviso sentirete la mia presenza. Una volta lasciato il mio corpo, la mia consapevolezza sarà universale. In questo momento dovete venire da me. Più in là, non ci sarà bisogno di cercarmi... ovunque voi siate – con la vostra sete, col vostro amore – e mi troverete nella profondità del vostro cuore, in ogni battito del vostro cuore.
TRATTO DA: Osho, Beyond Enlightenment # 11