l Taglialegna
" Un vecchio taglialegna, povero e solo, aveva un unico modo di guadagnarsi il pane quotidiano, ed era quello di tagliare la legna e venderla. Appena entrato nella foresta, proprio all’inizio, sotto a un bellissimo albero di bodhi...
Lo stesso tipo di albero sotto il quale si era illuminato Gautama il Buddha: da allora si chiama ‘albero del bodhi’: bodhi significa illuminazione. Fra l’altro – sarai sorpreso di sapere – gli scienziati hanno trovato che l’albero del bodhi contiene una sostanza chimica che nessun altro albero possiede, e quella sostanza è assolutamente necessaria per la crescita dell’intelligenza... forse è un albero molto intelligente, sensibile. Probabilmente non è stata solo una coincidenza...
Il taglialegna vedeva un uomo anziano sedere in silenzio, era sempre là – d’estate, d’inverno, con la pioggia. Toccava i piedi al vecchio, in segno di rispetto, prima di inoltrarsi nella foresta e ogni volta che faceva questo gesto il vecchio gli diceva, sorridendo: “Sei proprio un idiota...”. Il taglialegna proprio non capiva, e si domandava: “Ma perché? Tocco i suoi piedi, e invece di darmi la benedizione, mi sorride e dice che sono un idiota?” Un giorno si fece coraggio e gli domandò: “Cosa vuoi dire?”.
“Voglio dire,” rispose il vecchio “che per tutta la vita hai tagliato alberi in questa foresta, e che basta inoltrarsi un po’ di più nella foresta per trovare una miniera di rame. Solo un idiota può non accorgersene! Sei stato in questa foresta tutta la vita... puoi raccogliere il rame e ti basterà per vivere bene per una settimana: nessun bisogno di tagliare legna ogni giorno, adesso che sei vecchio”.
L’uomo non ci poteva credere: lui conosceva tutta la foresta – “Sta scherzando! Però può darsi che abbia ragione... e non c’è niente di male a inoltrarsi un po’ di più, stando attento e controllando se questa miniera c’è o no”. Si inoltrò nella foresta e trovò la miniera di rame. “Ecco perché mi diceva sempre che ero un idiota, lavorando tutti i giorni anche da vecchio”.
Ora andava nella foresta una volta alla settimana. Ma la vecchia tradizione continuava: toccava i piedi al vecchio, e quello diceva, sorridendo: “Sei proprio un idiota!”.
“Eh no!” Disse il taglialegna” Adesso non puoi dirmelo più: ho trovato la miniera di rame”.
Il vecchio rispose: “Tu non capisci. Se ti inoltri un altro po’, troverai una miniera di argento”. “Dio mio, perché non me l’hai detto prima?” Rispose il taglialegna.
E il vecchio: “Non mi credevi nemmeno rispetto alla miniera di rame... una miniera di argento? Non ti saresti fidato! Basta che vai un po’ più all’interno della foresta”.
Anche questa volta il taglialegna era un po’ diffidente, ma non molto: stava iniziando ad avere fiducia. E così trovò la miniera d’argento.
Tornò e disse: “Con tutto l’argento che ho trovato basterà che torni solo una volta al mese, mi mancherai moltissimo. La tua benedizione mi mancherà davvero: il fatto che tu mi dici che sono un idiota... cominciava a piacermi”.
Ma il vecchio rispose: “Continui a essere un’idiota, non c’è differenza.”
E il taglialegna: “Persino ora che ho trovato la miniera di argento?”.
“Certo, persino adesso. Sei solo un’idiota – e nulla più – perché se vai un po’ più in profondità... c’è l’oro. Non aspettare un mese, vieni domani”. Il taglialegna pensava che stesse scherzando: “Se c’è l’oro, perché lui se ne sta seduto sotto questo albero, coperto di stracci, senza riparo dalla pioggia e dal sole, dipendendo dal cibo che gli porta la gente... qualche volta lo portano e altre no... e se lui sa dove è l’oro... Non credo proprio... questa volta certamente sta scherzando! Ma non c’è nulla di male a provare. Ha sempre avuto ragione. Chissà? Questo vecchio è un po’ misterioso”.
Si inoltrò ancora più in profondità e trovò una grande miniera d’oro. Non credeva ai suoi occhi – questa era la foresta nella quale aveva lavorato per tutta la vita...
Portò con sé molto oro, e disse: “Credo che ora tu non possa più dire che io sono un idiota”.
“Continuerò,” rispose il vecchio “...e domani vieni, perché questa non è la fine, è solo l’inizio”. “Cosa? L’oro è solo l’inizio?”.
“Torna domani,” disse il vecchio “solo un po’ più in profondità, nella foresta, troverai i diamanti... e neppure questa è la fine, ma non ti dico di più altrimenti stanotte non riuscirai a dormire. Ora va a casa, e domani mattina per prima cosa trova i diamanti, e poi vieni da me.”
Non riuscì a dormire per tutta la notte. Un povero taglialegna... non riusciva a credere che stava diventando il padrone di tutte queste miniere: oro e argento e rame... e ora i diamanti! E il vecchio diceva che questo era solo l’inizio. Pensò e ripensò... cosa poteva esserci di più dei diamanti?
Al mattino arrivò molto presto – il vecchio era addormentato. Gli toccò i piedi. Il vecchio aprì gli occhi e disse: “Ah, sei venuto dunque? Sapevo che saresti venuto, che non sei riuscito a dormire. Prima va a cercare i diamanti!”. E il taglialegna: “Dimmi, cosa ci può essere di più?”.
Il vecchio disse: “Prima i diamanti – un passo alla volta, altrimenti diventi matto”.
Trovò i diamanti e tornò dal vecchio danzando: “Ora non puoi più dire che io sono un idiota. Ho trovato i diamanti!” Ma il vecchio gli rispose, “Sei ancora un idiota”. “Non me ne andrò di qui,” disse il taglialegna, “fino a quando non me lo spieghi!”
Il vecchio: “Avrai capito che so tutto di queste miniere – argento, oro, diamanti – e non me ne importa niente. Questo perché c’è qualcosa di più importante, che non è nella foresta ma dentro di te – solo un po’ più in profondità, ma dentro, non all’esterno... e avendolo trovato, non mi importa di tutti questi diamanti. Ora sta a te: puoi fermarti e accontentarti dei diamanti, ma ricorda, resterai un idiota. E io ne sono la prova – perché conosco tutte queste miniere e non me ne sono mai interessato. Questo può farti capire che c’è qualcosa di più importante, che non si trova mai all’esterno, per quanto lontano tu possa andare: si trova dentro di te”.
Il taglialegna lasciò cadere i diamanti e disse: “Mi siederò al tuo fianco... e finché tu non la smetti con questa storia che sono un idiota, non mi muoverò di qui!”
Era un semplice taglialegna, una persona innocente. Per le persone colte è difficile andare dentro... non per il taglialegna. Presto trovò in sé un profondo silenzio – una gioia, una beatitudine, una benedizione. Il vecchio lo scosse e disse: “Ecco il posto. Ora non hai più bisogno di andare nella foresta. E io non ti dirò più che sei un idiota... sei diventato un saggio. Puoi aprire gli occhi... vedrai lo stesso mondo ma non nella stessa luce: gli stessi colori... la stessa gente, ma ora non sono più solo scheletri ricoperti di pelle, sono esseri luminosi e spirituali... lo stesso cosmo, ma per la prima volta è un oceano di consapevolezza”.
Il taglialegna aprì gli occhi e disse: “Sei un tipo strano. Perché hai aspettato così a lungo? Sono venuto qui per quasi tutta la vita e ti ho visto seduto sotto questo albero. Avresti potuto dirmelo prima!”
“Stavo aspettando il momento giusto...” rispose il vecchio, “che il momento fosse maturo; che tu fossi in grado non solo di ascoltare ma anche di capire: il viaggio è breve, ma non ti devi fermare ogni volta che ottieni qualcosa... e siccome ciò che ottieni è così soddisfacente, non riesci a immaginare che possa esistere qualcosa di meglio”.
tratto da: Osho Beyond Enlightenment #27
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